Sono la meretrice dei broker questo lo so. Ho link affiliati praticamente in ogni dove. Forse anche dove non batte il sole. Ed infatti mi chiedo cosa la gente possa pensare di me ogni volta che mi sente dire, ho cambiato broker. Oppure che sto valutando un altro broker, o anche che sto cominciando a collaborare con un altro ancora. Se in passato queste erano scelte date “di pancia”, al giorno d’oggi pondero le scelte sotto alcuni altri aspetti. Diciamo che sono più riflessivo e cerco di scegliere, dopo attenta analisi e dopo lunghe e devo dire, quasi infinite, elucubrazioni. Devo dire che divento estenuante anche con me stesso. In questo caso, e ci tengo a precisarlo, non ho cambiato broker. Non ho spostato tutti i miei investimenti da Trading 212 a Widiba. E non e’ detto che io lo faccia. Diciamo che sto valutando se farlo. E poi se farlo totalmente oppure solo parzialmente. Per cui questo articolo e’ più un approfondimento dei miei pensieri, sul video che tra l’altro esce proprio stasera su questo argomento. Solo che per iscritto, mi sento di avere molto più tempo per riflettere, e spazio per disquisire. Inoltre, udite udite, non ci sono link affiliati per Widiba. Se non sbarcano gli alieni oggi, non so quando potrebbero farlo!
DA DOVE PARTE QUESTA VALUTAZIONE?
Se una persona mi volesse comprendere e volesse capire quali siano le riflessioni che sto facendo ed ho fatto per dire a me stesso se non convenisse cambiare parzialmente o totalmente broker, dovrei partire dal giurassico. Ed infatti cosi faro’. Parto da questo presupposto, che e’ un poi il punto cardine del mio carattere, che oltretutto si e’ andato ad accentuare con il mio rientro in Italia. Io voglio tempo. Ho bisogno di tempo. Tempo che devo usare per le cose che mi piacciono e per le persone a cui tengo. Ed ogni piccolo step che mi possa permettere di recuperare secondi su secondi, e’ dal mio punto di vista un enorme successo. Potrei usare questo tempo per scrivere più articoli e registrare più video, e per cui aumentare le entrate da Adsense. Potrei, pandemia permettendo, uscire con la mia famiglia. Oppure, passare tempo con loro, magari giocando col bimbo. Resta il fatto che il tempo e’ la mia ossessione. La visione si e’ accentuata al mio rientro in Italia.
Per quanto riguarda la dichiarazione dei capital gain e dei dividendi in Irlanda bastava andare sul sito ufficiale e sulla sezione apposita del corrispondente dell’ufficio delle entrate italiano, che si chiama Revenue Office, e semplicemente aggiungere le informazioni. La stessa cosa era valida per i guadagni di YouTube e cosi via. Semplicissimo. Ma come tutti ben sappiamo, Italia cara Italia, tu sei un mondo a parte. Tralasciando il discorso guadagni Youtube/link affiliati, per il quale sicuramente devo aprire una partita IVA, e come tale per questo non ho molto da fare, il mio pensiero cadeva invece su come poter affrontare la situazione dei capital gain e dividendi, da gestire con un regime amministrato da un sostituto di imposta. Ovviamente questa valutazione doveva essere fatta su un broker con sede italiana che facesse appunto da sostituto d’imposta, o su una banca. Il mio occhio si e’ andato a posare su una banca.
PERCHE’ WIDIBA E NON UN ALTRA BANCA?
Ma fineco ha più prodotti? E poi esiste Directa e Banca Sella. Hanno anche commissioni più basse. Sicuramente molti penseranno questo e forse altro. Ed avete ragione. Prima di passare alle motivazioni che mi hanno fatto scegliere Widiba per un possibile (ed ancora ipotetico) investimento, vorrei anche puntualizzare che il tempo non e’ l’unico motivo che mi sta sollazzando il cambiamento verso una gestione amministrata invece che dichiarativa. Il concetto principale e’ infatti, come molto magari già’ sapranno, che io a parte alcune pochissime azioni Growth ed un paio di ETF, ho prevalentemente un azionario che punta tanto al dividendo. Fra Reits, BDC, Dividend Aristocrats e cosi via, la lista e’ lunga. Anzi molto lunga. Per cui pur avendo una inefficienza fiscale in termini di rendimenti, in quanto i profitti arriverebbero già tassati ed anche di commissioni, in quanto le banche non sono assolutamente a zero commissioni, ed a breve ci arriviamo, dal mio punto di vista questa soluzione sarebbe un enorme semplificazione in termini di gestione. Seppure sia vero che ho capitale piccoli, posso dire che e’ anche vero che fra 10 anni non saranno più capitali piccoli. Se in un anno sono riuscito ad investire 10 mila euro circa, fra 10 anni vorrei arrivare ad averne investiti 100 mila e per cui seguendo il trend 200 mila in 20 anni. Guardando sul lungo, questo potrebbe impattare l’interesse composto da dividendi, ma facendo sempre un PAC su tutte le mie posizioni, potrei tranquillamente unire i dividendi al mio PAC e calmierare questa problematica. Ma non volevo troppe complicazioni.
Avendo fatto questa valutazione, c’è da spiegare perché proprio Widiba e non un altra banca oppure un altro broker? Tanto per iniziare, volevo una banca rispetto ad un broker, perché avevo voglia di avere un conto corrente alternativo a quello che ho già per avere due conti in cui potessi separare le mie attività’ finanziarie. Su una banca gestire le bollette ed i pagamenti, e sull’altra solo investimenti e risparmio. Ne volevo una che mi costasse zero per la tenuta e la creazione del conto titoli e che avesse commissioni gestibili (anche se mi aspettavo costi altissimi rispetto a Trading 212 dove non ci sono costi). Sapevo inoltre che mi sarei dovuto aspettare di non poter acquistare azioni frazionate. Ma questo era per qualsiasi altro broker, gratuito e non. Avevo guardato Fineco, Directa, Bink (che ora non accetta momentaneamente nuovi clienti) ed appunto Widiba. Alle condizioni che cercavo io, anche se con commissioni di acquisto leggermente maggiori (differenza di uno o due euro ad operazione rispetto alle altre), mi sembrava pero’ quella che si adattasse più a me. Inoltre viene offerta una casella di PEC gratuita fino a che non si mantiene il conto aperto.
QUALI SONO I LIMITI ED I COSTI?
Ovviamente non ci si può attendere un qualcosa di perfetto. La grafica della parte di trading e’ scarna, anche se professionale. E le informazioni sono minime. Ma come faccio ora, non uso il broker per studiare un titolo o un ETF. Ci sono altri portali o siti appositi, che fanno bene il loro lavoro. Prima di tutto su quali mercati ci si può andare ad impelagare? Sono 22 i mercati di riferimento, come da immagine qui sotto.
Come si nota si tratta di una serie di mercati standard per molte banche. Mancano ad esempio l’AIM del London Stocks Exchange, dove io investo, ed anche il mercato delle piccole imprese USA. Inoltre tutti gli altri mercati importanti, ma meno battuti, come Hong Kong, Australia, Canada, Giappone, sono assenti. Per esempio questo per me può essere un limite, in quanto io ho alcune aziende sulle quali sto puntando, che sono appunto sul’AIM del Regno Unito, che non sono presenti. Questo e’ un aspetto che dovrò valutare, se sceglierò di investire su questa piattaforma. A livello di costi, come dicevo prima, si tratta di costi alti, ma non troppo. In realtà le commissioni in termini percentuali sono ottime, ma i minimali sono altini. Certo che, paragonati ai minimali di 10 anni fa sono bazzecole, ma noi viviamo in questi anni.
Uno 0,15% sugli eseguiti, non e’ veramente male. Inoltre i mercati includono anche i Warrants ed i Certificates, per gli amanti di tali prodotti. Esiste un portafoglio DEMO ed anche la possibilità di usare l’obbligazionario. Inoltre i costi di gestione sono irrisori. Per quanto mi riguarda, ad esempio, con la mia banca attuale, Intesa San Paolo, il deposito titoli di per se, ha un canone di fra i 10 ed i 15 euro mensili, in base ai titoli posseduti. Nella grafica qui sotto, si possono vedere i dettagli, di come sia grautito.
LE COMMISSIONI REALI INVECE?
Come accennavo prima pero’, esistono dei minimali. Per l’Italia sono veramente abbordabili. Per l’Estero sono il doppio e cominciano a pesare per importi piccoli. Infatti, nel caso optassi per investire con Widiba, mi sono posto degli obiettivi ben precisi. Per Italia ed Estero, gli ordini minimi devono essere di almeno 1000 euro a transazione. Con un minimale di 5 euro per l’Italia e di 10 euro per l’estero, questo andrebbe ad essere un costo percentuale rispettivamente dello 0,5% sulle transazioni fatte su borsa italiana e dell’1% su transazioni fatte sulle borse estere. Qui sotto ho lo screneshot dei due prospetti che si possono trovare sul sito Widiba.
I massimali sono quelli che danno fastidio, anche per l’Italia, ma con la somma che investo io sono apposto. Per ottimizzare quei famosi 5 euro, dovrei emettere ordini di 3300 euro circa. Cosa che non intendo fare, anche se potrei arrivare attorno ai 2000 euro, se volessi comprare un azione intera di Google per esempio. Ma in questo caso cambia, perché come dicevo prima i costi per i mercati esteri sono diversi, con il minimale di 10 euro, come da immagine qui sotto.
Anche se in questo caso il massimale resta identico con 25 euro. Per ammortizzare i famosi 10 euro, dovrei emettere ordini da circa 7500 euro. Ora questo potrebbe essere considerato una cosa assurta, ma fra 10 anni non lo sarà. Insomma ci sono dei pregi e dei difetti. Nulla e’ perfetto. Nessuno e’ perfetto. Bisogna solo trovare un giusto equilibrio nelle cose. Io sono ancora nella fase di valutazione, ma credo che per alcune transazioni, non sia male come piattaforma, anche se altre potrebbero essere un dissanguamento ed inoltre con la piattaforma che ha i suoi sopra citati limiti.
CONCLUSIONI
Come ho detto diverse volte, non e’ certo che io usi la piattaforma. Ma non e’ neanche certo che non lo faccia. La sto valutando e sto cercando di capire se possa convenire fare alcune operazioni o tutto. Nella mia mente c’è comunque molto interesse ad utilizzarla, non so se parzialmente e per cui solo una parte del mio portafoglio o per la totalità di esso. Mi piacerebbe sapere se tu la utilizzi o se la stavi valutando, perché lo scambio di idee sarebbe molto ben accetto ed utile. La trovo interessante, ma non ideale per tutti. Sicuramente l’anno scorso sarebbe stato stupido usarla. Al giorno d’oggi non la reputo ideale per tutto. Ma fra 10 anni potrebbe essere la mia piattaforma principale. Vedremo