Solitamente il mese di dicembre, viene sempre considerato da chi investe, un mese un pochino morto, con poche variazioni e mercati poco “eccitanti”. Questo anno pero’, penso possa presentarsi una situazione diversa e magari, anche trovare delle buone occasioni per fare degli ingressi a mercato, o anche, da un altro punto di vista, vedere il proprio portafoglio crescere di più. Insomma, questo non è un dicembre normale. Donald Trump continua a sostenere che il risultato elettorale e’ falsato da delle frodi, anche se questa sua strategia sembra oramai barcollare. Ma non e’ l’unica cosa che tiene tutti sulle spine ovviamente. Ci sono in corso ancora i colloqui sulla Brexit ed a questo si aggiunge, per continuare a parlare di Europa, che il bilancio dell’UE ed il recovery fund sono a rischio, perché alcune nazioni hanno delle rimostranze piuttosto forti su alcuni passaggi. Per cui i colpi di scena sono quasi tutti dietro l’angolo. Si possono dormire sonni tranquilli?. Per andare nel dettaglio.
STATI UNITI D’AMERICA
La prossima settimana fornirà aggiornamenti cruciali sia al mercato del lavoro che al settore manifatturiero. La diffusione del coronavirus e le crescenti restrizioni imposte in tutto il paese devono ancora avere un impatto reale sulla produzione e sulle assunzioni. Martedì, il rapporto sull’industria manifatturiera dell’ISM dovrebbe mostrare che il mese scorso è stata il picco dell’attuale ripresa. L’indice più interessante, dovrebbe scendere dai 59,3 di ottobre, il livello più alto da settembre 2018, a 57,8. Il rallentamento del quarto trimestre è ampiamente previsto, ma ciò che potrebbe iniziare a diventare un segno di consenso che in realtà il primo trimestre possa andare a consegnare ai mercati, una contrazione economica. L’ultimo rapporto sui salari non agricoli dell’anno arriva in vista di una riunione in diretta della Fed. I funzionari del FOMC dovrebbero essere pronti ad agire in quanto ammorbidire i dati sui posti di lavoro potrebbe causare danni permanenti al mercato del lavoro. L’imminente rapporto sui salari non agricoli dovrebbe vedere la creazione di 500.000 posti di lavoro a novembre, ma data la recente debolezza, gli investitori potrebbero non essere troppo sorpresi se non in realtà alla fine, non si vedesse nessun miglioramento e per cui nessun aumento di posti di lavoro in questo ambito.
POLITICA USA
La formazione del gabinetto del presidente eletto Joe Biden è stata chiaramente quella che ha abbracciato la diversità e l’esperienza con l’amministrazione Obama. Wall Street è stata positiva alle scelte di Biden per il Segretario di Stato e il Segretario al Tesoro. Tony Blinken ha esperienza sia sotto le amministrazioni Clinton che Obama ed è visto come qualcuno che sarà in grado di coinvolgere nuovamente gli alleati degli Stati Uniti. La scelta di Janet Yellen come segretario al Tesoro alzerà le aspettative che La Fed e il Tesoro saranno in grado di coordinare l’azione politica all’inizio del prossimo anno. Le prossime gare al Senato della Georgia inizieranno a richiamare l’attenzione, ma sembra molto improbabile che i democratici saranno in grado di raccogliere entrambi i seggi e per cui sembra praticamente scontato che ci si troverà in una situazione di stallo in cui il presidente eletto Biden, non potrà avere a disposizione tutte le proprie politiche, sopratutto quelle fiscali e monetarie. Si dovrà aspettare altri due anni per il rinnovo di un terzo del senato, per vedere se i democratici e Biden, possano avere un controllo completo della cabina di comando politica degli stati uniti d’America.
UNIONE EUROPEA E RECOVERY FUND
Continua la battaglia tra Ungheria e Polonia e gli altri 25 Stati membri dell’Unione europea sulla clausola sullo “Stato di diritto” legata al bilancio 2021-2027, con i due Paesi che giurano di stare fianco a fianco nella sua lotta contro Bruxelles. È difficile vedere la via d’uscita, con entrambi i paesi che si rifiutano di fare un passo indietro nonostante siano enormi beneficiari finanziari come membri dell’UE. Mancano due settimane al Vertice UE ed un accordo sembra attualmente improbabile, con altri Stati che insistono sulla clausola, che è stata inserita per contrastare direttamente anni di sforzi in entrambi i paesi per indebolirla. Le pressioni arrivano in realtà da moltissimi stati prima contrari a tale soluzione, molto probabilmente ci si e’ resi conto, durante questa pandemia, che gli equilibri sui quali molto stati sono ancora legati alla Unione Europea, potrebbero sfaldarsi irrimediabilmente. La fiducia nell’Unione Europea per noi italiani ha raggiunto picchi verso il basso, soprattutto durante le discussioni sugli aiuti agli stati membri, proprio di recente. Tirare ancora la corda, potrebbe essere un evento che potrebbe creare danni irreparabili.
REGNO UNITO E BREXIT
I colloqui faccia a faccia proseguono anche durante i week end. Michel Barnier torna a Londra dopo essersi sottoposto all’autoisolamento e con l’ultimo colloquio avvenuto proprio sabato. I progressi sono rallentati durante i colloqui virtuali e, si spera, possano raccogliere ancora una volta un certo dose di compromesso, con poco tempo per raggiungere un accordo e farlo ratificare. Nelle ultime ore sono anche venute fuori delle indiscrezioni in cui si menziona che l’Unione Europea, possa avere accordato delle concessioni sui diritti del pescato, uno dei punti che stanno bloccando l’accordo finale. Stiamo vedendo ancora una volta tanta retorica pubblica, ma forse è qualcosa che ci si può attendere, mentre si raggiungono le battute finali. Con i colloqui che si susseguono quasi con cadenza giornaliera, si possono vedere picchi di volatilità ad inizio settimana, proprio per il fatto, come dicevo prima, che i colloqui proseguono anche durante i fine settimana e con i mercati che possono prendere in considerazione anche la possibilità di un collasso dei negoziati, con l’infausto finale di un mancato accordo. In aggiunta, per quanto riguarda il regno unito di per se, Rishi Sunak, il cancelliere dello scacchiere, ha presentato la spending review questa settimana, mentre il governo ha anche messo in atto nuove restrizioni nel frattempo che il paese cerca di uscire dal lockdown. Anche se la maggior parte delle persone non noterà davvero la differenza, con quasi l’intero paese a livelli due o tre. La Brexit è il grande rischio ora per il Regno Unito, con i casi di COVID che diminuiscono di nuovo, anche se il Natale sarà senza dubbio problematico su questo fronte.
IL RESTO DEL MONDO NON E’ FERMO
Non sono gli unici scenari da tenere sotto occhio. Altri eventi, meno considerati, possono impattare il resto dei mercati. In Turchia, ad esempio, la lira rimane volatile, ma le condizioni stanno migliorando nonostante una piccola battuta d’arresto nell’ultima settimana. Il governo e la banca centrale hanno ora un piccolo periodo di grazia in cui dimostrare agli investitori che non ci sarà alcun ritorno al tipo di politiche che hanno innescato il crollo della valuta ai minimi storici all’inizio di questo mese. Sul versante asiatico, in Cina le PMI manifatturiere e dei servizi sono in prima linea, perlomeno nei dati rilasciati dalle autorità cinesi, in fatto di solidità della nazione, nonostante i paesi di tutto il mondo abbiano ancora una volta difficoltà a fare i conti con un’altra ondata di COVID-19. Se guardiamo all’Oceania, in Australia l’industria vinicola è stata l’ultima a cadere vittima dell’assalto della Cina alle importazioni australiane, con dazi tra il 107,1% e il 212,1%. Ancora una volta, i mercati mostrano scarsi segni di considerare preoccupanti questi dazi, ma ciò potrebbe cambiare se la Cina rivolge la sua attenzione a industrie più centrali.
CONCLUSIONI
Come si può constatare, questo dicembre potrebbe essere molto diverso dallo stereotipo solitamente contemplato. Per quanto mi riguarda, sto tenendo una piccola liquidità a disposizione, nel caso di cali improvvisi, ma non ho variato la mia strategia tramite PAC su tutte le mie posizioni. Ovviamente non posso prevedere l’andamento dei mercati, ma posso perlomeno limitare i danni, continuando con la mia strategia.