Secondo l’Edison Electric Institute, Terna è la migliore società europea tra le utilities per rendimento totale delle azioni nel nel triennio 2010-2012, dove il suo rendimento si è attestato al 24%, rispetto ai rendimenti medi del settore (DJ Stoxx -10%, Ftse Mib-21%). Nel 2010 Terna ha ricevuto lo stesso riconoscimento per il triennio 2007-2009, in quanto il suo rendimento del si è attestato a +40%, realizzando una netta overperfomance (quasi il 55%) rispetto al settore europeo che ha registrato -15%. Oggi capiamo se ci troviamo di fronte ad una azienda che darà sempre queste performance e se possiamo per cui attenderci un dividendo cospicuo per un lungo periodo.
Di cosa si occupa Terna Rete Elettrica? E il gestore nazionale del sistema di trasmissione dell’energia elettrica in Italia. Il ruolo principale di Terna è quello di garantire il funzionamento sicuro, protetto e affidabile della rete elettrica italiana, responsabile della trasmissione dell’energia elettrica in tutto il Paese, dagli impianti di produzione di energia alle reti di distribuzione e infine agli utenti finali. Terna gestisce il dispaccio dell’energia elettrica, regola i flussi di energia e mantiene le infrastrutture necessarie alla trasmissione dell’energia elettrica. Oltre alle sue funzioni fondamentali, Terna ha anche il compito di promuovere lo sviluppo e l’integrazione delle fonti energetiche rinnovabili nella rete elettrica italiana, nonché di sostenere gli sforzi dell’Unione Europea per creare un mercato energetico europeo più integrato.
Quali sono stati i risultati alla fine del 2022? Parliamo prima del dividendo e poi vediamo come è andato il 2022. Prima di tutto il suo dividend Yield storico è stato molto ballerino, ma in generale dal 2015 in poi lo troviamo sempre al di sotto del 5%, ma ha avuto picchi, come nel 2011, dell’8%. In termini monetari però, la storia è diversa. Infatti, a parte il periodo dal 2010 al 2015, dove è stato praticamente fermo, ha avuto sempre un trend crescente passando dai 0,115 centesimi del 2004 agli attuali 0,2911 centesimi distribuiti nel 2021. Nel 2023 la proposta è di 0,3144 per azione, in crescita dell’8%.
Anche in termini di capital appreciation la situazione sembra ottimale, infatti la market cap di Terna è passata dai 3,4 miliardi della IPO ai 14,3 miliardi del 2021. L’azienda da soddisfazioni ai propri azionisti. Ma parliamo di numeri.
Il fatturato e’ crescito del 13,8% rispetto al 2021, passando dai 2,6 ai quasi 3 miliardi di euro. Anche l’EBIDTA e’ in crescita dell’11% passando da 1.8 ai 2 miliardi di euro. Il profitto netto dell’azienda rispetto al 2021 ha avuto un aumento dell’8,6%, passando dai 790 milioni di euro ai 857 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto è pari a 8.576,3 milioni di euro, in significativo miglioramento rispetto ai 10.002,5 milioni di euro al 31 dicembre 2021. Anche il CAPEX e’ in aumento del 15,5% con un incremente da 1 miliardo e mezzo a quasi 1 miliardo ed 800 milioni di euro. Tra i principali progetti realizzati nell’anno ci sono gli avanzamenti del Collegamento Tirrenico, il collegamento che collegherà la Sardegna con la Sicilia e quest’ultima con la Campania, opere finalizzate al potenziamento della capacità di scambio tra diverse aree del mercato elettrico siciliano.
Inoltre per quanto riguarda l’outlook del 2023, ci sono buone prospettive secondo il management, che vede il Gruppo continuare a concentrarsi sulla realizzazione dell’aggiornamento del Piano Industriale 2021-2025 “Driving Energy” e del Piano Nazionale di Sviluppo 2023-2032, recentemente presentato, che prevede oltre 21 miliardi di investimenti nei prossimi dieci anni. Ciò avverrà nonostante il contesto macroeconomico altamente volatile, caratterizzato da un’elevata inflazione globale, il rallentamento della crescita economica, l’inasprimento delle politiche monetarie da parte delle banche centrali e il rapido aumento dei tassi di interesse, oltre ai problemi geopolitici derivanti dal prolungato conflitto tra Russia e Ucraina e dal protrarsi tensioni sui mercati delle materie prime, che stanno impattando negativamente sulla ripresa dalla pandemia di Covid-19
Sul fronte delle Attività Internazionali, proseguirà la valutazione strategica di ulteriori opportunità nei mercati esteri, focalizzandosi soprattutto sul mercato statunitense. Inoltre, per quanto riguarda le attività destinate alla vendita, proseguirà il processo di dismissione degli asset peruviani, il cui completamento è previsto nella prima metà del 2023, mentre proseguiranno i lavori per la realizzazione dell’elettrodotto Linha Verde I in Brasile Continua. Questo significa che l’azienda, dipendente fortemente dal mercato italiano, cerca sbocchi internazionali da sviluppare ed approfondire, per diversificarsi sempre di più la dipendenza geografica.
Allora alla luce di tutto questo cosa ne penso di Terna? Ci vado ad investire? Conviene investirci? Secondo me si, nel senso che io ci metterò qualcosa, ad un prezzo equo. Mi sembra un business ben gestito, che opera senza concorrenza e che sembra avere una gestione interessante. Il fatto che la parte fondamentale, il debito, sia in calo, mi da delle ottime sensazioni, ma ovviamente deve essere qualcosa che deve essere mantenuto come una costante nel tempo e non essere un qualcosa di sporadico.
Ci ho fatto un piccolissimo ingresso, solo 110 azioni, ma ho tenuto una certa liquidità nel caso il prezzo scendesse a dei livelli a me grati, diciamo fra i 6,3 ed i 6,5 euro ad azioni