Ma se uno investitore volesse investire in materie prime, metalli importanti, terre rare, o qualsiasi altra materiale difficile da comprendere, da acquistare, come dovrebbe fare? Lo chiedo perché investire in materie prime e’ difficile, a volte connesso solo a semplici future, con contratti che sono difficili da comprendere e magari, a volte, riservati solo alla clientela professionale. Ma per noi poveretti? In questo ci aiuta Vaneck, che come al solito, se ne arriva con delle chicche di ETF specializzati, da fare impallidire ogni gestore di ETF. Oggi volevo, in questo articolo, andare a presentare i punti salienti di questo ETF, e cercare di chiarire alcuni quesiti in proposito. Capire come viene gestito, la selezione delle aziende, l’obiettivo che si pone, e se convenga ad averlo in portafoglio.
SCHEDA RIASSUNTIVA DELL’ETF
Si tratta di un ETF che praticamente e’ ancora impacchettato, essendo stato creato a fine settembre del 2021, ha praticamente un mese di vita (scrivo questo articolo il 24 ottobre del 2021 ndr). Il suo scopo e’ quello di seguire un indice in particolare, che si chiama, con il nome lunghissimo di: MVIS Global Rare Earth/Strategic Metals. Questo indice replica le più grandi e liquide aziende globali nelle industrie delle terre rare e dei metalli strategici. Per quanto riguarda i dati che riporto in questo articolo, tranquilli, poi lascio anche delle slide tematiche. Per ricercare questo ETF potete fare tramite ISIN: IE0002PG6CA6 oppure tramite Ticker: VVMX, in base alle piattaforme che utilizzate. L’ETF per cui cerca di replicare questo indice, prima di tasse e spese. Si tratta di un ETF appena lanciato e per cui a bassa capitalizzazione, con un patrimonio gestito, di poco al di sopra dei 4 milioni di euro, alla data di pubblicazione di questo articolo. Si distingue da una alta volatilità, come tutto quello legato alle materie prime, sia per un rischio settoriale, ma anche per i vari cicli economici. Ha un TER dello 0,59%, che considerando il benchmark, no e’ neanche un furto, ed ha 1 milione e 300 azioni circolanti al momento. Si tratta di un ETF in valuta dollaro, senza copertura valutaria ed ha nel suo indice 20 aziende su 7 paesi diversi, in cui la Cina e’ quella maggiormente rappresentata, con il 35% circa della ponderazione.
Per Vaneck, sono tre i punti imporanti relativi a questo ETF:
- L’accesso One Trade a Rare Earth/Strategic Metals Industry: Un’industria altamente volatile che fornisce input strategici a molte delle più avanzate tecnologie mondiali.
- Pure play, Comprehensive Global Exposure: Le società devono avere almeno il 50% dei ricavi totali dall’industria rare earth/stratecig metals per essere aggiunti all’indice e possono includere A-shares fornite da compagnie quotate a Shanghai attraverso Shanghai-Hong Kong Stock Connect
- Industrie note per la volatilità: Le dinamiche della domanda e dell’offerta che cambiano rapidamente, le implicazioni della difesa del governo e il pesante coinvolgimento della Cina hanno determinato una significativa volatilità nel settore, storicamente.
INDICE DI RIFERIMENTO
Come accennavo prima l’indice di riferimento e’ MVIS Global Rare Earth/Strategic Metals Index (MVREMXTR). Questo indice replica la performance del segmento globale delle terre rare e dei metalli strategici e comprende società che ottengono almeno il 50% (25% per le attuali componenti ) dei ricavi da terre rare/ metalli strategici o da progetti estrattivi che , quando sviluppati , potrebbero generare almeno il 50% dei ricavi da terre rare/ metalli strategici. Nell’elenco dei metalli minerali minori figurano afnio , antimonio , arsenico , berillio , bismuto , cadmio , cobalto , cromo , gallio , germanio , indio , litio , magnesio , manganese , molibdeno , niobio (o columbio ), renio , selenio , stronzio , tallio , tantalio , tellurio , titanio , tungsteno , vanadio , zircone e zirconio. Nell’elenco dei metalli minerali delle terre rare figurano cerio , disprosio , erbio , europio , gadolinio , itterbio , ittrio , lantanio , lutezio , neodimio , olmio , praseodimio , promezio , samario , scandio , terbio e tulio ( i nomi sembra sinceramente folletti della tradizione irlandese!!) L’indice comprende le società di ” raffinazione “, riciclo ” e produzione ” di terre rare / metalli e minerali strategici.
MODALITÀ DI GESTIONE DELL’ETF
Tutti i titoli dell’universo investibile sono classificati in ordine decrescente in funzione della capitalizzazione di mercato del flottante. Sono idonei per la selezione i titoli che rientrano nel primo 85% della capitalizzazione di mercato del flottante dell’universo investibile. Anche le componenti esistenti che si collocano tra l’85°e il 98°percentile sono ammesse a far parte dell’Indice. Se la copertura è ancora inferiore al 90% o se il numero delle componenti dell’Indice è ancora inferiore a 20,saranno scelti i titoli residui a maggiore capitalizzazione fino a quando non sarà raggiunta una copertura di almeno il 90% e il numero dei titoli non sarà pari a 2. Qualora il numero delle società ammissibili sia inferiore a 20, il Proprietario dell’Indice aggiungerà altre aziende a propria discrezione fino a raggiungere la soglia di 20 titoli. L’Indice utilizza un sistema di soglia massima di esposizione per apportare diversificazione. Tutte le società sono classificate in funzione della rispettiva capitalizzazione di mercato del flottante. Il peso massimo di ogni singolo titolo è dell’8%. Se i titoli dovessero superare questa soglia, la Vaneck andrebbe a fare un bilanciamento delle quote, cosi da riportare la ponderazione all’8% massimo, per ogni singola posizione.
DATI FONDAMENTALI DELL’ETF VANECK TERRE RARE E MATERIALI STRATEGICI
L’indice di riferimento al momento, capitalizza circa 7.3 miliardi di dollari, on un P/E di circa 11,18 ed un Price/Book ratio di 4,46. Il fondo e’ composto principalmente di aziende a media capitalizzazione, con poco più il 62% delle 20 posizioni, mentre il 35.5% e’ composto da aziende a grande capitalizzazione. Il rimanente 2% scarso, sono aziende a piccola capitalizzazione, sotto il miliardo di dollari. La Cina e’ quella maggiormente rappresentata con quasi il 35%, seguita dalle aziende australiane, con quasi il 30%. Seguono gli USA con quasi un 15% e poi, in quote decrescenti, Canada, Paesi Bassi, Francia ed infine Giappone.
AZIENDE PRESENTI NELL’ETF VANECK TERRE RARE E MATERIALI STRATEGICI
Come menzionavo prima, la maggior parte sono aziende cinesi, sia presenti su Shangai che su Hong Kong. Se devo essere sincero, non avendo mai investito in aziende del settore, sono tutti nomi nuovi, ma si può capire quale sia il loro business principale, dalla ragione sociale, che contiene spesso nel nome, parole come Litio, Cobalto, Terre Rare, Titanio e cosi via.
Come menzionavo prima, questo settore e’ fortemente influenzato da diverse tematiche. E ci si deve attendere una forte volatilità. Un esempio di possibile impatto negativo, può essere quello dei semiconduttori. Se esiste una crisi relativa al settore, tutte le terre rare ed i metalli strategici che sono coinvolti in questa produzione, ne subiranno un impatto negativo, ed essendo l’indice, composto da solo 20 posizioni, su 7 nazioni solamente, questo può essere impattato drasticamente, da poche problematiche. Ci si possono attendere grandi rendimenti, molto probabilmente, ma con una volatilità intrinseca e dei drawdown, a mio parere molto importanti. Senza contare poi i cicli economici, come ad esempio quello inflazionistico.
CONCLUSIONI
Sinceramente, non so se andrò mai ad inserire questo ETF nel mio portafoglio, che e’ orientato più ad un cashflow fatto di dividendi, ma sicuramente può essere un ottimo modo per poter cercare di ottenere dei rendimenti maggiori. Ma molti investitori, possono trovare questo prodotto di forte interesse, perché permette di investire in un settore in forte espansione, con bassi costi, con semplicità e soprattutto con la possibilità, tramite un click, di entrare o uscire dalle posizione. Sicuramente un ETF settoriale molto interessante, che segue un indice che io non conoscevo assolutamente, da Vaneck, che ha sempre queste belle ciliegine da mettere sopra la torta.